Metodi
La Tradizione Cremonese
Studiare a Cremona vuol dire entrare a contatto col metodo cremonese, che è ancora il migliore!
Tutti i vari passaggi necessari alla costruzione di strumenti eccellenti sono trasmessi alle nuove generazioni nel rispetto delle antiche tecniche, con qualche piccolo aggiornamento ed attrezzi decisamente migliori!
Tutti i miei strumenti sono costruiti interamente a mano, dall’inizio alla fine, mantenendo come riferimento l’eccellenza dei liutai de 17esimo e 18esimo secolo. Gran parte della musica scritta successivamente è basata sul suono di quegli strumenti, per cui tutti i miei sforzi sono concentrati a dare a quella musica il miglior suono possibile.
Come posso migliorare?
Rispettare la tradizione non vuol dire che non può essere migliorata. Ad esempio, i chiodini di posizionamento lasciano un piccolo segno, visibile soprattutto sul fondo. Rinunciare ad essi vuol dire impiegare più tempo a riallineare i piani armonici con le fasce manualmente, ma ne vale la pena!
I filetti, poi, possono essere installati senza giunta, come mostrato nella foto a lato. Serve più tempo ed è più rischioso rispetto al metodo tradizionale, ma, di nuovo, un filetto senza giunta è meglio!
Siamo altresì fortunati ad avere attrezzi di una qualità molto superiore a quella di secoli fa, è molto più facile limare il contorno di tavola e fondo con le lime moderne, che sembrano avere la forma perfetta per questo scopo.
Un nuovo modo di verniciare?
E’ una domanda perchè non sapremo mai con precisione che metodo usassero gli antichi maestri al loro tempo.
In questi 10 anni ho condotto una miriade di esperimenti per trovare la migliore combinazione tra preparazione del legno e fasi di verniciatura, e ad un certo punto ho pensato: “perchè non dovrei applicare il sottofondo alle fasce prima di incollarle ai piani armonici?”
In questo modo evito che la colla entri nei pori e impedisca un’omogenea colorazione delle fasce. E’ una piccola innovazione, ma risparmia molto del tempo impiegato solitamente a ritoccare.
Una nuova forma dei blocchi interni
L’idea che sta dietro a questa particolare forma è che meno angoli ci sono in una stanza e maggiori riflessioni avranno le onde sonore all’interno di essa.
Queste forme accrescono il numero di riflessioni interne, evitando così la perdita di suono dovuta agli angoli che formano i blocchi dalla forma tradizionale.
Ho costruito un bel po’ di strumenti con questa modifica, e si, c’è una differenza!
La ricerca del suono
La fisica insegna che meno massa dobbiamo mettere in movimento, meno forza occorrerà per produrre quel movimento; l’esperienza dice che tavola e fondo devono essere accordate secondo specifici rapporti di frequenze, così da avere un risuonatore acustico.
Il rapporto ideale tra queste frequenze sembra ricordare intervalli musicali, e so quando interrompere lo scavo interno perchè colpendo il piano armonico esso produce una nota ben definita e che dura nel tempo.
L’obiettivo è trovare il compromesso tra vari elementi, quali il peso, la frequenza dei modi di vibrazione, la qualità della nota prodotta e lo spessore dei piani armonici. Se una tavola è troppo sottile può suonare in modo incredibile all’inizio, ma perderà presto la sua forza, compromettendo irrimediabilmente il suono.